Progetto TEEN BULL
Aprile 18, 2018V Edizione del Festival della Letteratura e del Diritto
Aprile 25, 2018Nuovo video sul docente di Lucca: uno lo prende a testate con il casco. In precedenza era stato insultato. A Velletri docente insultata così: «Te faccio scioglie nell’acido». Marco Rossi Doria, esperto di devianza: «Il problema sono i doveri, non i diritti».
«Dio non ha mai creato nulla di inutile, ma con le mosche e gli insegnanti ci è andato molto vicino». Nella primavera del 2003 il professor Antonio Ferrero, supplente in un istituto della sua Cuneo, andò a farsi tagliare i capelli. Nella bottega del parrucchiere erano appesi quei quadretti con dentro delle frasi spiritose, che servono a far sorridere i clienti. Uno in particolare lo colpì molto.
Il primo episodio del 2018 è avvenuto in una scuola media di Avola. Un docente di educazione fisica viene picchiato da una coppia di genitori per aver rimproverato il loro figlio dodicenne. Venti giorni dopo, una professoressa di italiano in un istituto tecnico del Casertano, è accoltellata da uno studente al quale aveva messo una nota sul registro. E poi, il vicepreside di Foggia abbattuto con un pugno, «una volta a terra, ripetutamente preso a calci all’addome», dal padre di un alunno, l’insegnante di Alessandria «legata a una sedia, sbeffeggiata e filmata» dai suoi alunni, e via degenerando. Fino alla stretta attualità, i quindicenni di Lucca che deridono un professore e postano su Internet le loro gesta, l’alunno dell’Istituto tecnico di Velletri che nel dicembre del 2016 minaccia di sciogliere nell’acido una insegnante, con il consueto video che ha fatto il pieno di visualizzazioni scoperto solo oggi, causando nuovi problemi e dolori.
Ma il video resta, come altri episodi, immortalati e poi scoperti in ritardo sul Web. In molti casi affiora anche l’inconsapevolezza, «era solo uno scherzo», la confusione tra il virtuale e il reale. «E intanto noi continuiamo a inseguire baggianate liberal-libertarie» sospira Scotto di Luzio. «L’ultima ministra dell’Istruzione aveva istituito una commissione di saggi per valutare l’uso dello smartphone in classe. Beh, i ragazzi lo hanno già introdotto, come vediamo». L’ottimismo non abita più qui, da molto tempo. «Spesso per certi alunni le foto su Facebook di un gattino o di un atto di bullismo pari sono» conclude Ferrero. «Servirebbero corsi per l’uso dei social. E forse non è una grande idea la diminuzione delle ore di educazione civica…». Professore, ma almeno il parrucchiere lo ha poi cambiato? «Sono diventato calvo».
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